Il monumento è sorto nel 1985, per volontà del Vescovo S.E. Mons. Marcello Morgante e con la collaborazione di Eugenia Scornavacca e tutti i volontari del Cav, ed è situato nel Civico Cimitero di Ascoli come segno tangibile del valore della maternità e della vita nascente.
Su una massiccia base quadrangolare si innalzano quattro snelle colonne sormontate dall’architrave e dal timpano. Sui quattro lati della base sono state incise iscrizioni di cui una rappresenta la dedica:
Al BAMBINI NON NATI
IL CENTRO ACCOGLIENZA VITA
le altre tre sono frasi biblico-liturgiche:
“Sei tu, Dio, che mi haitessuto nel seno di mia madre”
“Dio ci ha creati e noi siamo suoi”
“Maria, Madre mia, fiducia mia”
Nello spazio aperto del tempietto, fra le quattro colonne, è stata posta una statua in cotto, commissionata all’artista ascolano Di Flavio, che raffigura la “Madonna della Vita”. E’ infatti l’emblema delle madri, Maria, che piega amorevolmente la testa in segno di protezione verso il Bambino accolto fra le sue braccia. La scultura che è veramente espressiva nelle sue linee classiche ricorda il valore della maternità e la necessità, quindi, di proteggere la vita, specie quella concepita nel seno materno, preservandola dalla minaccia dell’aborto. Nell’ipogeo sottostante al monumento sono stati predisposti mini-loculi destinati ad accogliere, su richiesta dei genitori, i piccoli resti dei bambini abortiti per cause naturali o non sopravvissuti alla nascita, i cui nomi sono incisi sulla pietra. Il 4 aprile 1988, alla presenza dei genitori, fu inumata la prima salma, quella della piccola Valentina, morta a cinque mesi di età gestazionale e dopo di lei altri piccoli che hanno avuto la stessa sorte.
Tuttavia il monumento è anche un eloquente monito che richiama alla mente i bimbi periti per la piaga dell’aborto volontario, di cui sul basamento è riportato il numero per ogni anno, vittime indifese e senza nome ma non ignote a Dio.
Questo monumento, unico nel suo genere e primo in Italia, il cui costo è stato sostenuto quasi interamente dalle generose offerte dei fedeli, supera i confini della città di Ascoli per appartenere a tutti coloro che credono nella dignità dell’uomo, al Movimento per la vita in genere, al vasto “popolo della vita” che senza chiasso o pubblicità opera in tutta Italia in difesa della vita umana, minacciata da tecniche a volte sofisticate ma disumane.
La statua della Madonna fu collocata nel monumento il 31 maggio 1985, con una suggestiva cerimonia presieduta dal Vescovo Mons. Morgante. Da allora per lunghi anni, alla chiusura del mese di maggio, si è ripetuto un rito festoso con la partecipazione di bambini che venivano dalle parrocchie portando fiori, di genitori e di adulti in genere. Così dalla riflessione sulle conseguenze del male scaturiva la preghiera, mentre la gaia vivacità dei bambini si sprigionava dando gioia a questo tempietto che assurge a simbolo di uno dei drammi più dolorosi del nostro tempo.