Teresa,
giovane di 24 anni, ha interrotto gli studi magistrali e non ha retto ad un lavoro pesante, afflitta per la morte della madre, alla quale era particolarmente legata, e preoccupata per la grave malattia del padre (leucemia) non sa far fronte da sola alla situazione, essendosi già sposati tutti gli altri fratelli e sorelle. E' fidanzata con un ragazzo che però è senza lavoro; quando si accorge di essere incinta, è un vero dramma: il suo ragazzo assolutamente non intende assumersi responsabilità e vuole costringerla ad ogni costo ad abortire, come pure le sue amiche. Lei che, dotata di straordinaria sensibilità e di buoni principi, vuole tenersi il bambino, non vede però via d'uscita e non vuol dare al padre un dolore che gli agraverebbe la malattia. Assistendo il padre in ospedale, in preda all'angoscia, va a pregare nella cappellina dove legge la locandina del Cav, si imprime nella memoria il numero telefonico, non avendo né foglio né matita, e chiama il numero dal più | vicino telefono.
Entra subito in rapporto con le volontarie del Cav con cui concordai un appuntamento per la sera (è la | novena di Natale). Colloquio memorabile, uno di quelli che segnano un' esistenza. Le due collaboratrici Cav: "tu non hai più la mamma? Noi due saremo per te due mamme"! Promessa mantenuta; l' aspettano mesi di prove: il padre muore, il fratello la caccia di casa, lei, senza mezzi, si umilia presso i genitori del ragazzo. L'unico sostegno, concreto e risolutivo, è il Cav che praticamente dà I tutto: affetto, amicizia, ospitalità (prima in una casa di accoglienza, poi nella propria sede, trasformata per lei in un minuscolo appartamento), solidarietà corale di amici e conoscenti del Cav e mezzi economici.. Dopo la nascita del bambino il fratello, mortificato di fronte alla dedizione del Cav, si è riavvicinato, così come sorelle e cognati.
Teresa, a seguito della mediazione del Cav, ha ottenuto un alloggio da parte del Comune ed ha trovato un lavoro che le permette di mantenersi dignitosamente assieme al figlio, fra la stima di quanti la conoscono.
Commento finale