Luciana,
studentessa (15 anni), che ha lasciato la scuola, abita in un paesino molto lontano dal capoluogo di provincia. Trovandosi incinta ha il terrore di parlarne a casa. Sollecitata dal ragazzo e dalle amiche ad abortire, ha al suo fianco una sola amica che la sostiene e le consiglia di portare avanti la gestazione. Sprovvedute tutte e due, non sanno quale strada seguire, finalmente si ricordano che una volta, a scuola, una professoressa, parlando di quei problemi, aveva detto che esistono dei Centri per la vita. Allora consultano l'elenco del telefono e, cercando tra i vari Centri, ne trovano uno intestato "Centro per l'Accoglienza della Vita" e telefonano. Dopo il primo aggancio. Ecco la ricerca dei modi d'incontrarsi, finché alcune volontarie del Cav, per superare le distanze, vanno a trovarle in un paese vicino (per non dare nell'occhio) e risolvono il problema più spinoso di avvertire e rabbonire la mamma. Dopo la prevedibile burrasca, pian piano la situazione si rasserena, specialmente dopo che si è superato l'altro scoglio di....placare le ire paterne.. Ormai il più è fatto: il bambino (Kg. 4,500 alla nascita) diventa il cocco dei nonni; per il battesimo, festa grande e regali da tutto il paese.
Commento finale