VINCITORI 26° CONCORSO MOVIMENTO PER LA VITA DI ASCOLI PICENO
UNO DI NOI. LA PERSONA UMANA NEL CUORE DELL’EUROPA
Il tema del 26° Concorso scolastico europeo proponeva a tutti i giovani italiani una riflessione sull’affermazione se il concepito è “Uno di noi”. Ad Ascoli Piceno la partecipazione è stata ampia, essendo arrivati alla commissione esaminatrice ben 180 lavori in forma letteraria, disegni e presentazioni PowerPoint. La riunione per la premiazione dei vincitori e per la consegna degli attestati si è svolta il 22 maggio scorso nella sede del Movimento per la vita di Ascoli Piceno (Via XX Settembre, 23), sotto la Presidenza del Dott. Paolo Fermani, con Antonina Paolini del CAV, alcuni insegnanti e numerosi studenti. In apertura L. Luciani ha tenuta una “breve chiacchierata”, ricordando come l’argomento del concorso di quest’anno è come un ritorno al principio della nostra vita, poiché tutti siamo stati embrioni, ma comprende qualsiasi uomo povero, malato, senza voce, apparentemente inutile. Tuttavia l’argomento è stato affrontato partendo dalla dimensione culturale del cuore, della convivialità e dell’accoglienza, insomma dell’ABBRACCIO, come segno d’incontro e profezia di una cultura nuova. Una riscoperta assolutamente decisiva oggi, in una società in cui prevalgono l’individualismo e l’affermarsi di una comunicazione elettronica che rischia di far perdere di vista il senso stesso del “toccare” e del “sentire”, la corporeità propria ed altrui. L’abbraccio riconduce ad una comunicazione primaria che è all’origine della nostra identità e della nostra potenzialità relazionale: fa rinascere il caldo tepore del grembo materno. Lo ricorda con magnifica efficacia David Grossman nella conclusione del suo splendido racconto “L’abbraccio” (A. Mondadori, 2010), allorché la mamma stringe a sé il suo bimbo e ognuno sente il cuore dell’altro. “Adesso non sono più solo”, pensò il figlio e la mamma gli sussurrò: “Vedi, proprio per questo hanno inventato l’abbraccio”. Esiste ovviamente una vasta tipologia di abbracci, ma il suo valore antropologico risiede nel fatto che la persona è un essere in relazione. Al pari della parola, l’abbraccio rappresenta una forma di incontro essenziale, facendo sentire gli abbraccianti reciprocamente accettati ed educandoli “a una esistenza con-vissuta, con-divisa, comunicata” (C. ROCCHETTA, ”Abbracciami. Per una
terapia della tenerezza. Saggio di antropologia teologica”, Bologna, EDB, 2012, p. 16). E’ quanto intuisce la volpe in “Il piccolo principe” di Saint-Exupéry, quando spiega all’amico: “L’essenziale è invisibile agli occhi, lo si vede solo con gli occhi del cuore”. Solo chi ama conosce. E tale è la forza dell’abbraccio, che apre all’amore e lo incarna. Come non ricordare Gesù di Nazaret, ma anche l’abbraccio al lebbroso di Francesco d’Assisi e tanti testimoni d’oggi, come Teresa di Calcutta? L’atto d’abbracciare è un segno piccolo, come l’embrione, ma include un grande progetto: ”Camminare insieme verso l’Assoluto, il Bene, la Vita”.
Alla fine dell’incontro sono stati proclamati i vincitori, che si recheranno nella seconda quindicina del prossimo novembre a Strasburgo al Parlamento Europeo. Questi i loro nomi e le scuole di appartenenza: Alex Catena del Liceo Scientifico “A. Orsini”; Ambra Sperandini e Ilaria Nardinocchi dell’ITCG “Umberto I”; Rovena Bakaj dell’ITAS “G. Mazzocchi”; Mauro Tarli, dell’ITIS “E. Fermi”.
Luciano Luciani