Casa accoglienza Maria Ausiliatrice per ragazze madri
In momenti di emergenza c'era bisogno di seguire da vicino alcuni casi particolari di donne che richiedevano sostegno morale e psicologico. In queste occasioni il Cav di Ascoli chiedeva collaborazione ai Cav di altre città che potevano offrire appunto strutture idonee, come Case di Accoglienza. Pur operando in questa obiettiva necessità, in undici anni di attività, ,il lavoro dei volontari aveva dato risultati benefici, poiché più di cento bambini erano venuti alla luce. Sarebbe stato bello fare di più e per dare una dovuta assistenza alla madre in difficoltà ed ospitarla nel periodo pre e post parto, accompagnandola attraverso un processo formativo facilitatore di un inserimento nella famiglia o nella società lavorativa, matura nel direttivo del Cav l'idea di dotarsi di una struttura di accoglienza. La realizzazione di tale progetto era anche sollecitata dal fatto che si era beneficiato di un lascito di appartamento destinato ad accoglier madri in difficoltà ma questi locali non erano ancora liberi e per di più sembravano inadatti. Intanto, la Diocesi di Ascoli, alla periferia della città, in località Valle Cupa, stava realizzando un'opera grandiosa, voluta e annunciata già fin dal 1980 dal Vescovo Mons. Morgante, cioè un "Villaggio per Anziani" fornito di adeguate strutture comunitarie e private, oltre alla Chiesa che doveva essere dedicata a S. Marta, cioè un complesso residenziale abbastanza articolato, comprensivo di un edificio a tre piani, un corpo centrale dove erano situati i servizi generali, e camere a uno o due posti letto per anziani, e di cinquanta alloggi a schiera per ospiti del tutto auto- sufficienti. Dovevano però passare cinque anni per problemi tecnici e burocratici prima della cerimonia ufficiale in cui il Vescovo, il 5 luglio '86, alla presenza di tutte le autorità, potesse dare avvio ai lavori. Si pensò allora di utilizzare la somma avuta dal suddetto lascito ed altre elargizioni di benefattori per costruire in quest'area un complesso di sette casette a schiera, intercomunicanti, che potessero offrire a madri in difficoltà, sprovviste di alloggio e di mezzi economici, la recettività di alcuni posti-letto e quel calore e conforto necessario a prepararle serenamente alla imminente maternità. Finalmente il 31 maggio 1990, alla presenza delle Autorità cittadine e di tanti convinti assertori del valore della maternità, S.E. il Vescovo, Mons. Morgante benedisse la Casa Accoglienza "Maria Ausiliatrice," ancora però limitata alle sue prime strutture, perché la Casa sarebbe stata ultimata e resa operante nel '93. Gli operatori del Cav, consapevoli delle difficoltà di un'azione a cui non bastano le forze umane, intenzionalmente scelsero la data e la dedica alla Madonna, per affidare l'opera alla protezione di Maria. La Presidente 'del Cav, signora llde Giammiro, nella cerimonia d'inaugurazione, sottolineò la opportunità, voluta dal Vescovo, della ubicazione di una struttura per madri nubili in un Villaggio di anziani, preservati così da un deprimente isolamento attraverso un rapporto di socializzazione e scambio generazionale con giovani madri e bambini. La Casa "M.Ausiliatrice" ben presto si animò di vita; disponendo di otto camere da letto, potè ospitare le prime mamme con i loro bambini, in un ambiente decoroso e confortevole, dotato di cucina e ampio soggiorno per i momenti di vita comune. Eugenia curò particolarmente l'arredamento, scegliendo mobili funzionali ma anche gradevoli, escludendo assortimenti casuali o di cattivo gusto, nella possibile ricerca del meglio. Così il Cav di Ascoli ha realizzato e gestisce una delle circa 90 case di Accoglienza che fanno capo al Movimento per la Vita italiano. |
Nella Casa, oltre alle eventuali ospiti, sono presenti per la necessaria assistenza due suore, all'inizio'appartenenti alle Oblate del SS. Redentore, attualmente appartenenti all'ordine delle Ancelle Francescane del Buon Pastore. Sono accolte gestanti e madri con bambini, sia italiane che straniere che godono di accoglienza gratuita; se sono italiane, talvolta arriva al Cav di Ascoli l'erogazione di qualche contributo finanziario da qualche Ente pubblico. Un Regolamento, appositamentestilato, stabilisce gli scopi, che non sono solo quelli di assistenza ma anche di promozione umana; la permanenza infatti non può oltrepassare due anni di tempo,in modo che le ospiti si sentano impegnate a ricercare una adeguata autonomia economica per superare l'emergenza e prepararsi con impegno al futuro. Perciò alle ospiti viene chiesto senso di responsabilità, disponibilità a socializzare e a collaborare per il buon andamento materiale e morale della Casa e l'accettazione per iscritto del Regolamento. Oltre alla presenza delle Suore, e alla collaborazione di figure professionali, quali l'assistente sociale, la psicologa, la Casa può essere frequentata da persone che, condividendo la finalità dell'istituzione, cercano su un piano di volontariato, di stabilire con le ospiti un rapporto di familiarità. Nell'anno 2003, in occasione del decennale dell'apertura della Casa di Accoglienza, è stata inaugurata una stele dedicata alla Madonna Ausiliatrice, posta nel giardino antistante a protezione delle mamme in difficoltà e dei loro bambini. La cerimonia si è svolta il 24 maggio, presieduta daS.E. Mons. Vescovo Silvano Montevecchi che ha benedetto la statua, con la numerosa partecipazione di cittadini e collaboratori del CAV a cui è affidata la gestione della Casa.
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